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  Vendita di occhiali da vista di marca 
a Romano di Lombardia

Ottica Grazia si trova nel centro storico di Romano di Lombardia in provincia di Bergamo, in via G.B. Rubini 32.
Vende occhiali da vista e da sole di marca, lenti a contatto di tutti i tipi, lenti protettive adatte a prevenire i danni dei raggi UV e della luce blu del PC e dello smartphone.
Il centro ottico è specializzato nel controllo dell'efficienza visiva. 
Per ricevere informazioni e preventivi e per prenotare un test della vista, chiamate il +39 0363 909428

Sede e recapiti 

Ottica Grazia
Via G.B. Rubini 32
24058 Romano di Lombardia (BG)
+39 0363 909428
otticagrazia@libero.it

Orari d'apertura

Lunedì
Chiuso
Mar - Sab
- -
Domenica
Chiuso

Metodi di pagamento

Si accettano: carte di credito, bancomat, assegni e contanti.

Compilate il modulo per informazioni sui modelli di occhiali da vista e da sole

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Ho letto l’informativa e autorizzo il trattamento dei miei dati personali per le finalità ivi indicate.
La Legge n 124/2017 , articolo 1, commi da 125 a 129, ha introdotto misure di trasparenza nel sistema delle erogazioni pubbliche. Il Decreto Crescita (Decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34 – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 100 del 30 aprile 2019 convertito in legge 28 giugno 2019, n. 58), all’art. 35 è intervenuto in merito a questo adempimento.
Si rimanda al link sotto indicato:
https://www.rna.gov.it/RegistroNazionaleTrasparenza/faces/pages/TrasparenzaAiuto.jspx

CONTRIBUTI E AIUTI OGGETTO DI COMUNICAZIONE

Sono soggetti all’obbligo di pubblicazione i contributi e gli aiuti erogati dalle seguenti amministrazioni pubbliche:

    • Stato;
    • Enti locali: Regioni, Provincie, Comuni, Comunità montane e loro consorzi/associazioni;
    • Istituzioni universitarie;
    • Istituti autonomi case popolari;
    • Camere di Commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni;
    • Enti pubblici non economici, nazionali, regionali e locali;
    • Amministrazioni e le aziende del Servizio Sanitario Nazionale (incluse le ASL);
    • Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN);
    • Agenzie fiscali;
    • Società a controllo pubblico (secondo parte della dottrina).
Devono essere oggetto di pubblicazione tutti gli aiuti di stato se di importo complessivo superiore a 10.000 euro.
Pertanto, se i singoli aiuti sono di importo inferiore a tale soglia, ma, complessivamente, le erogazioni ricevute superano detto importo, tutti i contributi sono soggetti all’obbligo pubblicitario.
Sono soggetti all’obbligo i seguenti vantaggi:
    • sovvenzioni;
    • sussidi;
    • contributi (inclusi i contributi in conto capitale, conto esercizio e/o conto interessi);
    • vantaggi (incluse, ad esempio, le garanzie pubbliche su finanziamenti ricevuti, nonché, l’utilizzo di beni pubblici a condizioni di vantaggio rispetto ai prezzi di mercato).
Non vanno invece pubblicate le somme percepite da pubbliche amministrazioni in conseguenza di cessioni e/o prestazioni di servizi effettuate nei confronti delle stesse.
Non sono soggetti all’obbligo di pubblicazione nemmeno i vantaggi fiscali che spettano alla generalità delle imprese.
I contributi devono essere quantificati sulla base del criterio di cassa. Pertanto, devono essere pubblicizzati gli aiuti ricevuti nel corso dell’anno precedente. Qualora l’aiuto sia stato solamente concesso ma non erogato, non va pubblicato.

INFORMAZIONI DA COMUNICARE

Per ogni aiuto ricevuto devono essere fornite le seguenti informazioni:
    • denominazione e codice fiscale del soggetto ricevente;
    • denominazione e codice fiscale del soggetto erogante;
    • somma incassata o valore del vantaggio fruito (per ogni singolo rapporto giuridico sottostante);
    • data di incasso;
    • causale (ovvero una breve descrizione del tipo di vantaggio/titolo alla base dell’erogazione ricevuta).
Le imprese che hanno ricevuto aiuti di Stato e aiuti de Minimis, soggetti all’obbligo di pubblicazione nel “Registro nazionale degli aiuti di Stato” di cui all’articolo 52 L. 234/2012, possono adempiere agli obblighi pubblicitari previsti dalla norma, semplicemente indicando sul sito internet l’esistenza di tali aiuti, senza il bisogno di fornire informazioni dettagliate.

SANZIONI

Si ricorda, da ultimo, che la norma prevede, a partire dal 1° gennaio 2020, a carico di coloro che violano l’obbligo di pubblicazione:
    • la sanzione amministrativa pecuniaria pari “all’uno per cento degli importi ricevuti con un importo minimo di 2.000 euro”;
    • la sanzione accessoria di adempiere all’obbligo di pubblicazione.

Solamente qualora il trasgressore non proceda alla pubblicazione ed al pagamento della sanzione pecuniaria entro novanta giorni dalla contestazione, scatterà la sanzione aggiuntiva che consiste nella restituzione integrale dei contributi e degli aiuti ricevuti.
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